camporovere 2000
-     G I O C O     N O T T U R N O     -


quest'estate il gioco notturno è stato liberamente tratto dal racconto di E.A. Poe "Lo Scarabeo D'Oro", cercando di mantenere il più possibile l'ambientazione tetra ed enigmatica.
Sentiamo che effetto ha fatto sui ragazzi che per la prima volta partecipavano ad un campo GAS.
In questo mio primo campo estivo con il G.A.S. ho imparato molte cose, tra cui quella di essere accettato da tutti. I "capi supremi", per questo campo, inventarono dei giochi il cui scopo era di giocare in squadra, aiutarsi, accettare nel gruppo anche le persone meno simpatiche. Io non ho avuto problemi, perché cercai di farmi stare simpatica qualunque persona.

Tra i vari giochi che i capi hanno scelto, quello che mi è piaciuto di più è stato il gioco notturno a tappe. Ogni sera dopo aver mangiato succedeva qualcosa. Qualcuno spariva, qualcuno moriva, insomma succedeva di tutto. All'inizio non sapevo bene come funzionasse questo gioco, ma quando cominciai a trovare indovinelli di qua, quesiti da risolvere di là, mi entusiasmai a tal punto da essere il primo a risolverli.
Mi pareva di essere Indiana Jones. Queste cose mi piacciono un sacco. Non so perché ma anche a casa i giochi che abbondano di più sulla scrivania del mio PC sono simili a questo, tipo avventura. Nella stanza dove io e i miei compagni mangiavamo c'erano sempre stati degli indizi, ma io non ne facevo neanche caso. Solo l'ultima serata di questo campo mi sorse un dubbio: "Ma a cosa servivano gli indizi appiccicati al muro?"
Allora, per puro caso, trovai la risposta a tutti i quesiti e stupefatto andai a mostrare le mie interpretazioni degli indovinelli ai miei compagni di squadra. Ci vestimmo in un batter d'occhio e via di corsa fuori dalla casa per andare nella pineta affianco al cimitero.
Sembrava un gioco thriller ma questo mi entusiasmava ancora di più. Nella pineta trovammo un teschio attaccato ad un ramo di un albero e poco distante dal teschio trovammo la famosa "goccia di sangue", che consisteva in un paletto rosso piantato nel terreno.
Svelati tutti gli enigmi trovammo la soluzione che fece portare alla luce (per modo di dire, visto che erano le 2 di notte) un baule contenente dei vestiti, dei soldi e... la cosa che noi giovani più amiamo: due sacchetti di spoci (caramelle).


Ritornati in casa li mangiammo tutti assieme e dopo l'abbuffata andammo tutti a letto. Almeno quasi tutti, perché dei ragazzi (io compreso) non hanno voluto dormire e allora sono andati a correre su e giù per le gradinate della chiesa situata affianco alla casa che li ospitava.
Bhe!! Anche se ogni tanto mi facevano pelare patate, correre attorno alla chiesa alle 3 di notte, dormire in cucina, mi sono divertito un mondo, e adesso sto progettando dei piani per il campo invernale.

Francesco M.







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