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campo estivo - 21/25 agosto 2002    gioco di ruolo     
   
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una porta sigillata dai carabinieri, qualcosa di imprecisato e sinistro successo al di là di essa, girano voci di un incidente accaduto ad un ragazzo, ma nessuno sa niente o vuole dire niente. Un clima di mistero ha regnato per tre interi giorni. Finché tutto è sfociato nella consegna dei ruoli.


 
l gioco di ruolo di quest'anno ha avuto come obbiettivo finale la risoluzione di un intricato racconto giallo, ma partiamo con il raccontare le cose dall'inizio. Appena arrivati alla casa c'era stato detto che, per indagini in corso svolte dal commissariato di Schio, non si poteva aprire la porta sigillata in fondo al piano delle ragazze. La causa all'inizio non era nota, ma cominciarono a girare delle chiacchiere che parlavano di un'improvvisa morte di un bambino avvenuta giorni addietro. Da subito, anche se la tentazione di scoprire cosa si celasse dietro quella porta era forte, ci abituammo all'idea che quella stanza fosse proibita e, dato che la casa ne ospitava tantissime altre, lasciammo perdere.


alla ricerca frenetica di indizi
Tutto procedeva per il meglio; ognuno di noi sapeva che compito doveva svolgere durante la giornata e poi quando non si doveva lavorare, le attività, i giochi ed il cerchio riempivano la nostra mente facendoci scordare quella porta misteriosa. Un giorno però, mentre eravamo tutti seduti attorno alla tavola in salone affamati ed assetati, entrò un carabiniere e, con tono secco e deciso, ci ribadì di non avvicinarci alla stanza sigillata. La faccenda, sebbene dall'inizio non volevamo ammetterlo, cominciava a farsi seria e, soprattutto fra le ragazze, la paura iniziava via via a diffondersi.
La notte trascorse veloce e, fortunatamente, tutte noi riuscimmo, chi prima chi dopo, a prendere sonno ignare di quello che la giornata seguente ci avrebbe riservato. L'indomani infatti accadde che durante il cerchio serale, Paolo arrabbiatissimo per aver trovato la porta "proibita" aperta, interruppe l'attività spedendoci a letto. L'atmosfera era molto tesa (anche se c'era chi scherzava) perché non avevamo mai visto i coordinatori così delusi del nostro comportamento (avevano accusato noi di averla aperta). In tutta la casa vi erano volti amareggiati e scontenti e tutti noi non sapevamo più fino a quanto si potesse trattare di scherzo o di realtà.


durante le indagini viene ritrovata
una ragazza sparita poco prima
Una volta a letto, Elisa (una nostra compagna di stanza incaricata di spaventarci ben bene a nostra insaputa) iniziò ad impressionarci dicendo di sentire strani rumori provenire dalla stanza accanto e di intravedere ombre. Figuratevi! Nessuna di noi riusciva a prender sonno dopo i suoi "tranquillizzanti" racconti, tanto che più di metà camerata scoppiò in lacrime imprecando di tornare a casa. Mentre cercavamo di dormire (alcune di noi in tre su un letto singolo per farsi coraggio) sentimmo i passi di qualcuno salire la rumorosa scala in legno: erano Anita e Paolo accompagnati da due carabinieri che, arrabbiatissimi, dopo aver steso un verbale (immaginario) sigillarono nuovamente la porta e la chiusero definitivamente con un pesante armadio.
Noi non avevamo nemmeno il coraggio di uscire dai nostri sacchi a pelo per andare in bagno! Mentre talune cercavano di lasciarsi cullare dal sonno, Giulio entrò di soppiatto in camera nostra dicendo che quanto stava accadendo non poteva che essere vero perché a renderlo più veritiero possibile fu la disperazione di Marco (un altro coordinatore) al quale, secondo Giulio, si potevano vedere le "venette degli occhi arrossate" a forza di piangere. Trascorremmo una notte burrascosa (mai dormito) tanto che non bastarono le molte rassicurazioni di Anita e Floriano (anzi, supplicammo loro di rimanere a dormire con noi!).


un ragazzo viene trovato impiccato:
aveva scoperto chi era l'assassino
L'indomani a colazione, mentre eravamo tutti presi dagli eventi, Paolo si alzò in piedi comunicandoci che eravamo tutti vittime di un gioco organizzato: ognuno di noi era un personaggio con delle caratteristiche ben definite ed eravamo tutti dei vecchi compagni di classe ritrovati in quella casa per una rimpatriata. Lo scopo del gioco era quello di individuare l'assassino del nostro capoclasse trovato morto. Tutta la giornata trascorse in preparativi per interpretare al meglio il nostro ruolo già stabilito e, solo la sera, diventammo dei veri e propri protagonisti armati di pile ed intelligenza pronti a scovare l'assassino.
Prima di partire potemmo vedere la stanza del delitto e scoprire gli indizi in essa contenuti: un trofeo vinto in una gara di pallavolo, una bustina di droga, una busta contenente dei "dollari cornedesi" (oramai più unici che rari), il diario della vittima, due paia di guanti sporchi di sangue e la sagoma della vittima dissanguata. Durante le indagini una di noi fu rapita, incappucciata, e legata su un'albero, mentre un altro fu ritrovato addirittura impiccato. La serata trascorse in preda a molteplici e sagaci ragionamenti del tipo: "Tusi son stufo, xe le 3 de matina, par piacere andemo in leto che non capisso gnente" oppure "dai andemo che go male i oci"...
Alla fine ragionando (se non ci avessero aiutati saremmo ancora là) individuammo l'assassino (Elisa) e finalmente potemmo andare a letto felici e contenti alle tre del mattino per svegliarci poi alle 7:30 arzilli e riposati.

Quasi dimenticavo: scusatemi tanto se non ho scritto la trama del giallo, ma è che nonostante sforzi sovraumani nessuno di noi è riuscito a capirla!!!

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  Ale G.
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